I principali risultati del Global Pension Index 2024 del Mercer CFA Institute su adeguatezza e sostenibilità

L’Italia deve affrontare gravi sfide in termini di sostenibilità a causa del rapido invecchiamento della popolazione e del calo dei tassi di natalità.

6 Ottobre 2024

Il Mercer CFA Institute Global Pension Index 2024, evidenzia la necessità di effettuare delle riforme del sistema pensionistico in tutto il mondo. Con l’invecchiamento della popolazione e il continuo aumento dell’aspettativa di vita, i responsabili politici e il settore finanziario devono lavorare per creare sistemi pensionistici più sostenibili ed equi. Il rapporto valuta 48 sistemi di reddito pensionistico a livello globale, concentrandosi su indici chiave come l’adeguatezza, la sostenibilità e l’integrità, offrendo un’analisi completa di come i diversi paesi stanno gestendo le crescenti pressioni sui loro quadri pensionistici.

Le Nazioni Unite prevedono che entro il 2080 la popolazione di età superiore ai 65 anni supererà quella di età inferiore ai 18 anni, mettendo a dura prova i sistemi pensionistici. Diventano  essenziali delle riforme per garantire che le generazioni future possano contare su solidi sistemi di reddito pensionistico. Il rapporto sostiene un’azione urgente, tra cui l’aumento della partecipazione alla forza lavoro tra le persone anziane, l’innalzamento dell’età pensionabile e l’espansione della copertura pensionistica privata.

Le difficoltà dell’Italia per la sostenibilità delle pensioni

Per l’Italia, il Mercer CFA Institute Global Pension Index offre sia una valutazione che fa riflettere sia una tabella di marcia per le riforme. Pur avendo un sistema pensionistico statale relativamente generoso, anche  l’Italia deve affrontare gravi sfide in termini di sostenibilità a causa del rapido invecchiamento della popolazione e del calo dei tassi di natalità. Secondo il rapporto, l’Italia si colloca più in basso per la sostenibilità rispetto ad altri paesi europei, in gran parte a causa della sua forte dipendenza dalle pensioni statali e del limitato sviluppo della previdenza complementare. La mancanza di un’ampia partecipazione ai regimi pensionistici privati rappresenta un rischio significativo per la stabilità a lungo termine, soprattutto perché la popolazione in età lavorativa continua a diminuire.

Il rapporto chiede all’Italia di adottare misure fondamentali, tra cui l’incentivazione del risparmio pensionistico e continuare la politica di aumentare gradualmente l’età pensionabile. Senza un’azione decisiva, la pressione finanziaria sul sistema pensionistico statale potrebbe diventare insostenibile, con implicazioni negative per la salute economica generale del paese. (Non si sa comunque se il rapporto tiene presente l’esistenza del Tfr istituto di salario differito che esiste solo in Italia e che rimane comunque anche in assenza di partecipazione alla previdenza complementare, un risparmio previdenziale aggiuntivo – ndr).

Il Global Pension Index mostra che i Paesi Bassi, l’Islanda, la Danimarca e Israele si distinguono per avere i sistemi pensionistici più solidi, con punteggi elevati in termini di adeguatezza, sostenibilità e integrità. Questi paesi hanno attuato con successo politiche globali che bilanciano gli interessi dei pensionati e dell’economia, stabilendo un punto di riferimento per altre nazioni. Il rapporto sottolinea anche l’importanza dell’educazione finanziaria, incoraggiando le persone di effettuare una loro  pianificazione pensionistica in un’epoca in cui i piani a contribuzione definita stanno sostituendo i piani pensionistici tradizionali a benefici definiti.