Focus di Mefop sul meccanismo di adeguamento semi automatico del rischio di portafoglio degli iscritti ai fondi pensione. E rimediare alla scarsa propensione alle scelte degli aderenti.
L’inerzia degli aderenti nelle scelte di investimento come riporta il Sole 24ore, hanno richiamato l’attenzione degli operatori del settore sull’opportunità di prevedere strategie di riallocazione automatica delle risorse, quali il life cycle.
Al fine di promuovere una riflessione e aprire un confronto tra gli operatori con esperienze diverse, Mefop ha organizzato il tavolo di lavoro “Il life cycle tra detrattori e sostenitori: facciamo il punto sullo stato dell’arte e le prospettive nel sistema italiano”. Il tavolo, tenutosi lo scorso 30 ottobre, ha visto la partecipazione di oltre 60 operatori, a indicare il grande interesse nei confronti del tema.
Sono stati presentati i risultati di simulazioni effettuate al fine di valutare la performance di profili life cycle rispetto ad altre strategie: l’evidenza statistica mostra che un profilo di investimento composto al 70% da obbligazioni e al 30% di azioni e il life cycle hanno risultati molto simili e un qualsiasi profilo life cycle ha una distribuzione dei risultati replicabile con una strategia a composizione costante. Ciò nonostante, il rischio di coda è ben diverso, giacché il life cycle riduce l’esposizione alle componenti più rischiose all’avvicinarsi dell’età di pensionamento; tale esposizione rimane invece costante in una strategia a pesi fissi nel tempo, esponendo l’iscritto a un maggior rischio di perdita nella fase finale di accumulo.
Il life cycle supera i problemi di inerzia e di emotività delle scelte, estremamente dannosi ai fini dell’accumulazione previdenziale. Un fondo multicomparto, con linee differenziate in base al profilo rischio-rendimento, ha già una visione di investimento di tipo life cycle. Ora dovrebbe assumersi la responsabilità di dichiararla impostando un profilo ad hoc.
Questa misura dovrebbe essere accompagnata dall’opportunità di rivedere la previsione del D.Lgs. 252/2005 in relazione al conferimento tacito del Tfr alla linea garantita se l’iscritto al momento dell’adesione non fa nessuna scelta.