Pensioni, cambia la flessibilità in uscita mischiando Inps e fondi pensione

Novità in arrivo anche per le pensioni: si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per uscire prima dal lavoro. In pratica cambiano le regole per la pensione anticipata a 64 anni con 20 di contributi, possibilità ora prevista per chi ha cominciato a lavorare dopo il 1995 (sistema contributivo), a patto che maturi un importo di pensione pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale, cioè più di 1.600 euro al mese. Un emendamento della Lega approvato prevede che, dal 2025, per superare questa soglia si possa utilizzare l’eventuale rendita maturata presso un fondo di previdenza integrativa. In questo caso, però, sempre dal 2025, saranno necessari 25 anni di contributi (e 30 dal 20230) per uscire a 64 anni. È stato approvato «l’emendamento della Lega a prima firma della deputata Nisini – ha commentato il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon – riformulato in commissione Bilancio alla Camera, che premia la flessibilità in uscita. Per la prima volta nella previdenza italiana si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Con il provvedimento si interviene in tema pensionistico affrontando concretamente il problema delle pensioni povere, destinate ad aumentare a fronte di un sistema contributivo che sarà più prevalente». 

Fonte corriere della sera